L’Osservatorio di Bioetica di Siena inizia ufficialmente le sue attività pubbliche con due conferenze gemelle (a Siena e a Colle val D’Elsa) di elevato livello dal titolo “Figlio a tutti i costi? Voci di donne: tra desideri, business e abusi”. Giuliana Ruggieri, Presidente dell’Osservatorio, ha messo a confronto da una “cattedra” tutta al femminile, due donne di provenienza culturale attuale molto diversa ma accumunate dallo stesso desiderio di ritrovare una dimensione della maternità che sia svincolata dagli interessi economici, dagli egoismi e dalla violenza. Laura Corradi, docente presso l’Università della Calabria ed esperta di studi di genere ed Eugenia Roccella, giornalista e già parlamentare nonché sottosegretario alla Sanità, hanno dato vita, davanti ad un folto pubblico, ad un confronto avvincente e appassionato su quello che, a causa dello strapotere della tecnica e del business, ruota intorno all’essere madre oggi.
Dalla sterilità, ormai dilagante nel mondo occidentale, alla fecondazione artificiale, dalla maternità surrogata alla fecondazione eterologa: nessun aspetto è stato trascurato nella discussione. Quale il quadro che emerge dunque?
“Siamo ormai di fronte all’ultima frontiera dal capitalismo selvaggio” hanno affermato alla fine all’unisono le due relatrici, “quello sul corpo femminile e sul bambino”. Infatti, cosa altro si cela dietro alla compravendita di gameti per la fecondazione eterologa, all’acquisto vero e proprio della gravidanza di un’altra donna, alla “cessione” del bambino così ottenuto ad altri? E non serve invocare ipotetiche motivazioni “altruistiche” dietro a questi atti: i bambini non si vendono, sciogliere il legame madre-figlio è una inaccettabile violenza nei confronti del bambino, l’identità genetica è un diritto inalienabile.
Toni quindi concordi nella condanna del cosiddetto “utero in affitto”, anche se con sfumature diverse. Eugenia Roccella auspica un divieto totale e universale; Laura Corradi invece non crede nell’efficacia di un tale divieto e di fronte alla prospettiva imminente di una legislazione permissiva in Italia e in Europa (visto che i Paesi del cosiddetto “turismo procreativo” stanno chiudendo i varchi finora permessi), propone di individuare un terreno comune tra credenti e non credenti, tra femministe e non attorno a 3 elementi che una eventuale legge sulla maternità surrogata dovrebbe obbligatoriamente prevedere: 1) il consenso informato sia da parte della donna che porterà avanti la gravidanza, sia della coppia o persona “committente” con indicazione chiara dei danni a cui andrà incontro sia la donna che il bambino; 2) il diritto al ripensamento della madre, che non può essere obbligata né ad abortire né a dare comunque via il bambino, se durante la gravidanza cambiasse idea; 3) l’obbligo di iscrivere l’identità della madre che ha partorito il figlio nel certificato di nascita. Eugenia Roccella riconosce il forte potere deterrente di queste misure e ne aggiunge una quarta: l’obbligo di depositare il contratto di affitto dell’utero in calce all’iscrizione anagrafica.
Le conferenze hanno avuto il grande pregio di riuscire a dimostrare che sui temi cruciali della vita e della dignità umana, a partire dalla tutela del corpo femminile e della sua integrità, è possibile un dialogo franco ma proficuo. L’Osservatorio di Bioetica ribadisce la netta contrarietà alla pratica della maternità surrogata e sostiene ogni iniziativa finalizzata al suo totale bando. La cultura femminista tuttavia su questo fronte stenta a trovare una intesa, attratta a volte dalle pretese del mondo LGBT, ansioso di giungere al più presto al totale superamento dei limiti posti dalla Natura all’uomo. Ma è proprio a partire da questi limiti, ha sostenuto Laura Corradi, che è possibile ricominciare a costruire un mondo più equo, un mondo, ha concluso Eugenia Roccella, dove la maternità ritorni al centro, non solo da un punto vista politico, ma soprattutto culturale: la maternità come via per riaffermare la solidarietà e il senso dei legami umani e familiari.
La conferenza di Siena ha ottenuto il patrocinio del Comune di Siena e ha visto il saluto dell’Assessore ai Servizi Sociali, Sanità e Politiche della Casa Francesca Appolloni.